Martedì 16 aprile, con inizio alle ore 16:00 presso la biblioteca comunale “G. Tritto” di Santeramo, si svolgerà l’incontro tecnico-divulgativo dal titolo “Grotte di Sant’Angelo – Un’ipotesi di valorizzazione in un procedimento di coprogettazione”.
L’evento nasce con l’intento di spiegare e meglio far comprendere le possibili opportunità di uso dell’area a fini turistici a seguito della recente pubblicazione dell’avviso pubblico, elaborato dal comune di Santeramo, al fine di valutare un’eventuale concessione d’uso del sito ad operatori specializzati.
Come è noto, infatti, eventuali soggetti interessati a rientrare in una short-list di papabili soggetti da interpellare per una gara di affidamento avranno tempo fino al prossimo 7 maggio per presentare la propria richiesta di interessamento (che non darà luogo ad alcuna graduatoria o affidamento in questa fase).
All’evento, dopo i saluti istituzionali del commissario straordinario di Santeramo, Monno, interverranno Giuseppe Fiorentino (architetto specialista in beni architettonici e del paesaggio), Rosalia Petronelli (dirigente del settore Lavori Pubblici e patrimonio del comune di Santeramo), Vitantonio Porfido (dipendente comunale, responsabile unico del procedimento) e Arturo Carone (dirigente del settore socio-culturale del comune di Santeramo).
L’evento è destinato a tutti i cittadini e agli operatori interessati a presentare manifestazione d’interesse all’uso del sito delle Grotte di Sant’Angelo.
…..poi si tace e si ignora il progetto di ricerca e attività di studio in campo archeologico su tutto il territorio di Santeramo, della durata di un anno, presentato dall’Università di Bari in concerto con il comune, un intesa avviata in bozza con l’ex sindaco Casone che ha disposto dei fondi modesti in bilancio, di cui il sottoscritto è il collante, come studioso.
Rammentando fino all’ennesima potenza a tutti gli attori che amministrano la gestione comunale che il nostro territorio è archeologicamente ricco di presenze dal neolitico al greco-romamo, con evidenze di strutture ancora interrate quali “ville romane”, con possibilità di avere anche noi un “parco archeologico” altro che le grotte di S. Angelo che geneticamente non ci appartengono.
Ora è tutto fermo a data da destinarsi, per cui io stesso ho dovuto per l’ennesima volta fare una pessina figuraccia con l’autorevole Rappresentante dell’Università di Bari.