Ambiente ed economia

Primi profitti per i soci della Comunità Energetica Rinnovabile di Santeramo

L'impianto fotovoltaico installato sulla scuola primaria Gianni Rodari - © 2024 ènostra
L'impianto fotovoltaico installato sulla scuola primaria Gianni Rodari - © 2024 ènostra
Tra i soci, che beneficeranno dei ricavi generati dagli impianti di energia elettrica, anche il comune di Santeramo tra i soci del progetto nato, ufficialmente, nel 2022 e che a marzo ha ricevuto il via libera dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE)
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Entra a pieno regime la comunità energetica rinnovabile di Santeramo.

Da mercoledì 20 marzo scorso, infatti, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha accolto l’istanza di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa.

Da quella data la comunità energetica rinnovabile di Santeramo ha, come riporta la cooperativa energetica “E’ nostra – L’energia buona sul proprio sito web – iniziato a generare i primi profitti.

Il progetto, promosso dal Comune di Santeramo in Colle e coordinata da ènostra, nasce ufficialmente nel 2022 con l’obiettivo di combattere la povertà energetica nel quartiere: a questa finalità sono destinati quindi i ricavi derivanti dagli incentivi.

La comunità energetica è alimentata da un impianto fotovoltaico da 42 kWp installato sul tetto della scuola dell’infanzia Gianni Rodari in via Anna Frank (un tempo denominata “Quasimodo=, realizzato dal Comune grazie a dei finanziamenti a fondo perduto.

La CER di Santeramo prende avvio – tra mille ostacoli – durante l’amministrazione comunale Baldassarre con la normativa sperimentale, che permetteva la costituzione di comunità energetica rinnovabile composte da utenze facenti parte della stessa cabina secondaria. Ma sono stati diversi gli ostacoli che la comunità energetica di Santeramo in Colle ha dovuto superare per ottenere dal GSE l’accesso agli incentivi.

Al momento della costituzione del soggetto giuridico nel giugno 2022 i soci fondatori della CER erano 26: il Comune di Santeramo, cinque esercizi commerciali e 20 famiglie.

Come riporta la coop “E’ Nostra” nel corso dei mesi successivi i perimetri delle cabine di tensione della rete elettrica a cui fanno capo le 26 utenze sono mutati. In seguito a due verifiche di appartenenza, l’impianto da 42 kWp è risultato allacciato ad un’altra cabina secondaria e, dei 26 membri iniziali, solo sei appartenevano alla stessa e hanno potuto quindi fare richiesta degli incentivi: tre utenze domestiche, due esercizi commerciali (una cartoleria e una panetteria) e il Comune di Santeramo in Colle.

La nuova normativa sulle CER di recente inaugurata, che allarga alla cabina primaria il perimetro dei nuovi progetti, adesso permetterà anche ai restanti 20 soci fondatori di ottenere l’accesso agli incentivi.

Il passo successivo per la CER di Santeramo sarà quello di raccogliere nuove adesioni. Per garantire il raggiungimento dei suoi obiettivi di lotta alla povertà energetica, con l’attuale impianto da 42 kWp la comunità energetica può alimentare circa 40 utenze. Nell’accogliere i nuovi membri si darà la precedenza agli abitanti del quartiere dove è nato il progetto, vicino alla scuola dell’infanzia Gianni Rodari.

Grazie alla nuova normativa, la CER potrà anche allargarsi con nuovi impianti di energia rinnovabile allacciati alla medesima cabina primaria e quindi trasformare il progetto iniziale in una CER di seconda generazione, con la possibilità di aumentare il numero dei membri e degli impatti sociali e ambientali.

Soddisfatto il presidente della CER di Santeramo, Vito Capozzi.

«In questa ottica di espansione, si cercherà di includere, nella CER attuale, alcuni impianti fotovoltaici già esistenti su siti comunali e finanziati con soldi pubblici. Trattasi in totale di oltre 100 kWp, che potranno alleggerire la povertà energetica di famiglie meno abbienti».

«Inoltre, ci sono dei privati cittadini che desiderano mettere a disposizione della CER di Santeramo in Colle alcune aree per potervi installare impianti fotovoltaici (a condizione di riuscire ad intercettare fondi pubblici finalizzati), da includere nella CER, con finalità etiche e sociali a favore della cittadinanza».

 

venerdì 12 Aprile 2024

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Un genitore
Un genitore
16 giorni fa

Non me ne intendo, pertanto vorrei sapere se questi impianti sul tetto di una scuola, abbiano qualche ricaduta sulla salute di chi frequenta l’edificio tutti i giorni o sono innocui. Grazie

Un'altro genitore
Un'altro genitore
15 giorni fa
Rispondi a  Un genitore

Sicuramente un campo elettromagnetico è generato. È sconcertante che non si rende pubblico ciò che si è già fatto, come il ripetitore installato presso il campo sportivo Casone. Entrambe le scorse amministrazioni sapevano? Non è dato a noi cittadini sapere…