Il post Casone

Aria di crisi in casa Pd, una parte del PD vacilla sul sostegno all’ex sindaco Casone

Bandiere del Partito Democratico
Bandiere del Partito Democratico
Venticinque iscritti convocano un'assemblea per definire la linea politica del partito - ora sotto commissariamento (e quindi retto dal solo commissario Caputo - in vista delle elezioni di giugno
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Sembrano essere alquanto turbolente le “acque” all’interno della locale sezione del Partito Democratico.

Come è noto, infatti, all’indomani dello scioglimento anticipato del consiglio comunale, a seguito dell’approvazione della mozione di sfiducia (tra i cui firmatari vi erano anche il capogruppo del PD, Camillo Larato, e il consigliere Nicola Lovecchio), la locale sezione del partito è stata commissariata da parte degli organi regionali e provinciali del partito. Reggente della sezione è stato nominato Fabio Caputo, attuale assessore al comune di Castellana Grotte.

Che il PD fosse, al suo interno, spaccato lo si era capito sin da quando, dopo la presentazione della mozione, parte del partito – capeggiata dai due consiglieri comunali – in diverse riunioni svolte per far “rientrare” la crisi perorava la scelta di Lovecchio e Larato mentre un’altra parte riteneva scellerata questa scelta in quanto non decisa all’interno del direttivo. Sul “banco degli imputati” anche l’allora segretario, Domenico Caponio.

Il commissariamento della sezione, che ha comportato la decadenza di tutte le cariche interne al partito (direttivo, assemblea e soprattutto della segreteria) e del ruolo  e la probabile estromissione dei consiglieri dissidenti, la cui scelta di votare la mozione ha comportato una procedura di valutazione di condotta da parte del collegio dei probiviri del partito, non sono altro che la goccia che abbia fatto traboccare il vaso.

Alla luce di quanto è accaduto e sta accadendo nelle ultime ore è bene ricordare che, già durante la vita amministrativa dell’amministrazione Casone, non tutto il partito condivideva la linea politica che il PD portava avanti in sede amministrativa. Un primo concreto esempio di “mal di pancia” lo si era avuto quando, tre iscritti della locale sezione del Partito Democratico, ovvero l’ex assessore Gianni Sportelli, l’ex consigliere comunale Francesco Caponio e Donato Fiorentino, già segretario del PD negli ultimi tempi, avevano contestato pubblicamente – con un comunicato – i costi e le modalità di individuazione delle attività da svolgere durante la scorsa estate santermana la cui rassegna era stata curata da parte dell’assessorato alla cultura retto, a suo tempo, proprio da un esponente del PD, ovvero Gabriele Cecca.

In un clima tutt’altro che roseo, nella giornata di ieri, presso la biblioteca comunale “G. Colonna”, la maggioranza degli iscritti del Circolo locale del Partito Democratico si è riunita per definire e condividere la linea politica in vista delle prossime elezioni amministrative nel Comune di Santeramo in Colle.

A comunicarlo, in una nota pervenuta in Redazione, sono venticinque iscritti locali al PD (tra cui anche gli ex consiglieri Larato, Lovecchio e l’ex segretario Caponio).

La celebrazione di questa assemblea, auto convocata, in Biblioteca pare essere inoltre dovuta al fatto che, a questa parte del partito, sia stato impossibilitato l’uso della sezione ubicata in via Roma.

Nella nota si legge che è «emersa la volontà che il Partito Democratico si faccia promotore di un incontro finalizzato a costruire una coalizione di centrosinistra che ricomponga la frattura locale e costruisca una nuova proposta politica in discontinuità rispetto all’ultima esperienza amministrativa, conclusasi con il voto di sfiducia che ha determinato la decadenza del sindaco Vincenzo Casone, unico responsabile del fallimento della sua amministrazione».

Tale presa di posizione, quindi, risulterebbe profondamente in contrasto con quella che, sebbene non ufficializzata, sembrerebbe essere la volontà del commissario Caputo e di una parte del partito ovvero quella di supportare l’eventuale e sempre più probabile ricandidatura di Vincenzo Casone alle prossime elezioni probabilmente senza passare, nuovamente, al vaglio di consultazioni primarie.

«Il progetto per la nostra città – scrive la maggioranza degli iscritti del Partito Democratico – è quello di dare alla stessa un’amministrazione stabile, coesa, efficiente, competente e trasparente, che agisca sulla base di un fondamentale principio cardine: la legalità».

Alla luce di quanto affermato, ora, non è dato sapere quale sia la posizione ufficiale del commissario del PD considerato che è difficile credere che l’assemblea svolta e le relative decisioni possano essere avallate o quanto meno condivise dallo stesso.

venerdì 16 Febbraio 2024

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Angelo
Angelo
2 mesi fa

Ma Larato e Lovecchio non stanno nel gruppo Con dopo la sfiducia? Li vedevo sempre insieme

mario bitetti
mario bitetti
2 mesi fa

E’ il momento del coraggio e della chiarezza. Il Pd da anni si è imborghesito troppo. Ai due affossatori della giunta Casone consiglierei di farsi una lista civica, così si risolvono un sacco di problemi. Lista civica ovviamente da non includere nella prossima coalizione di centrosinistra a sostegno del sindaco Casone. Il PD ha cambiato faccia e spesso chi gli rema contro è perchè non ha ricevuto incarichi. Azzeramento e rinnovamento per riconquistare credibilità!

Anna
Anna
2 mesi fa

E chi ci crede più a questi?!

Carlo Gatti
Carlo Gatti
2 mesi fa

Santeramo ha visto sin troppi giochi di potere negli ultimi anni…
Poteri che fortunatamente sono implosi.
A chi auspica un ritrovamento di credibilità rispondo che la cittadinanza si auspica un sindaco e una giunta preparata che faccia i fatti, e possibilmente non pensi alle alleanze e alle poltrone, scaramucce sterili come quelle che sta facendo il PD per cercare di salvare la faccia ai cittadini con occhi aperti, non funzionano più…
E’ il momento del riscatto per Santeramo.
A giugno ve ne accorgerete…
BASTA IMMOBILISMO.

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