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Techno-Stress e psichiatri tascabili

La Redazione
Techno-Stress e psichiatri tascabili
Il logorio della vita moderna: pro e contro della tecnologia e dei ritmi liquidi in relazione agli stati di ansia e stress
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Il prezzo della modernità lo conosciamo tutti: tempi rapidi, anzi rapidissimi, concorrenzialità, multitasking, talvolta ubiquità, una capacità non contemplata in natura ma che attraverso il digitale e le modalità in remoto si rende in parte possibile.

Quando interpellati, esperti, psicologi, antropologi, scienziati si dividono:cper alcuni la tecnologia è fonte diretta di stress, per altri uno strumento efficace per contrastarlo.

L’eccesso di stimoli, l’invadenza di sollecitazioni che ci arrivano dai media attraverso i device può cagionare stati d’ansia, da un lato. Dall’atro, la possibilità di svolgere attività professionali a distanza o di giovarci di svaghi direttamente da uno schermo o dal telefonino, funge da toccasana per alleviare quella stessa ansia. Fino a veri e propri strumenti digitali pensati e prodotti proprio a sostegno dei nostri stati d’animo. Un esempio è Youper, un’applicazione che nel suo slogan dice tutto: “Like a pocket AI therapist”. In pratica per proteggere la propria salute emotiva, così spiegano sul sito dell’app, ci si può giovare di un’Intelligenza Artificiale che monitora i tuoi sintomi, ti aiuta a mantenere regolari cicli del sonno, e con la quale puoi fissare delle vere e proprie sedute terapeutiche con tanto di diagnosi. Tutto a portata di smartphone.

Le fonti di stress sappiamo grossomodo da dove derivano, indaghiamo invece l’altra faccia della tecnologia per comprendere come trarne maggior vantaggio e usarla per abbassare gli indici negativi di emotività.

Ecco quindi SuperBetter un’applicazione che offre una serie di mini sfide da svolgere ogni giorno: parlare con uno sconosciuto, allontanarsi dal divano, spostare le gambe, prendersi del tempo per sé, mangiare un pasto equilibrato.

Ma le proposte non si limitano unicamente ad “uno psichiatra tascabile”. Se fruite nella giusta misura esistono offerte che probabilmente si trovano già nelle case e negli smartphone di molti: prendiamo Netflix, guardare una puntata di una serie, magari di genere comedy, può aiutarci a scaricare lo stress accumulato durante la giornata. Poter ordinare del cibo a domicilio, se si è stanchi, se il frigorifero è vuoto, può risolverci il problema della cena. Eliminando così una possibile fonte di preoccupazione.

Poter “staccare” scegliendo uno svago a portata di mano nei momenti di pausa dal lavoro, come ad esempio spendere 10 minuti giocando on line magari su siti di gaming come betnero può, sempre nella giusta misura, darci una boccata di ossigeno dagli impegni che ogni giorno affrontiamo. Una partita a slot, un bonus da utilizzare, possono fungere da gratificazione e agevolare il bisogno di svago. La stessa cosa con l’eCommerce, prendiamo Amazon: non c’è bisogno di impazzire girando negozi o chiamando i rivenditori per trovare un prodotto di cui abbiamo bisogno. Quella sensazione di gratificazione studiata dai programmatori che si occupano di User Experience, quando un’app risolve un problema, aiuta la psiche a nutrirsi di emozioni positive. Ho trovato con due touch un prodotto che mi piace, ad un ottimo prezzo e in 24 ore me lo portano a casa. Detto fatto.

È quindi sempre una questione di equilibri e di misura. Se utilizzata al bisogno e coscientemente la tecnologia, può essere uno strumento positivo e preziosissimo. E oggi, grazie ad alcune app, diventa anche terapeutico.

lunedì 6 Luglio 2020

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