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La Rete” Recovery Sud” approda alla Camera

La Redazione
La Camera dei Deputati
Presentato un documento al presidente della I Commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, dal titolo "Le proposte della Rete dei Sindaci Recovery Sud"
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È stata consegnata ufficialmente nei giorni scorsi al presidente della I Commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, il documento intitolato "Le proposte della Rete dei Sindaci Recovery Sud", che al momento conta 146 adesioni. 
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nIl coordinamento spontaneo, che intende dare una "risposta istituzionale alla grave crisi di rappresentanza del Sud", elenca tutti i numeri della "condanna a morte" del Mezzogiorno: dai trasferimenti ancora troppo scarsi per servizi come gli asili nido alla distribuzione dei ristori Covid ripartiti in base alla ricchezza fiscale dei territori, dal ridotto turnover di docenti e ricercatori universitari alla riduzione dei posti letto, dal sempre più risicato numero di dipendenti nei Comuni alla spesa sociale pro-capite diseguale rispetto al Nord, dalla ridotta speranza di vita alla crescita continua del differenziale di reddito certificato dalla Banca d'Italia e dai più importanti istituti di statistica ed economici. 

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«Una vera e propria ingiustizia – si legge in un comunicato stampa della rete di sindaci – che sarebbe sufficiente a "giustificare una mobilitazione generale delle popolazioni dell'Italia meridionale per il riequilibrio territoriale del Paese". Per questo i primi cittadini chiedono un confronto urgente al Governo perché prenda in seria considerazione una serie di proposte per il Pnrr, a cominciare dal varo di un "South New Deal", ovvero un piano straordinario di assunzioni che destini ai Comuni meridionali 5000 giovani progettisti, con una corsia preferenziale per i cervelli in fuga, che dovrebbero aggiungersi ai 60mila dipendenti chiesti dall'Anci per colmare le carenze di organico di tutti i Comuni italiani». 

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Recovery Sud, nel valutare insufficiente la quota del 33% del piano europeo assegnata al Sud, chiede inoltre l'attuazione immediata dei livelli essenziali delle prestazioni, l'adeguamento del sistema infrastrutturale a quello del resto del Paese (a cominciare dall'Alta velocità), e interventi per potenziare le aree produttive. 

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«Si chiedono – si legge ancora nel comunicato – interventi di edilizia sociale attraverso il recupero dei centri storici, piani di recupero delle acque reflue, un piano di adattamento ai cambiamenti climatici, azioni per il recupero di castelli e dimore storiche, deroghe per i Comuni in dissesto, l'eliminazione dei vincoli burocratici, interventi nelle aree interne e nei Borghi autentici, l'introduzione capillare di linee di bus elettrici o a idrogeno, investimenti nella bike economy, la promozione dell'agricoltura sociale e dei terreni confiscati, eccetera».
nLa rete degli amministratori portano a modello Monteverde, Comune irpino caro al presidente del Consiglio Mario Draghi per le sue origini materne: il borgo, di 700 abitanti, ha investito nel turismo accessibile ai portatori di handicap, dotandosi di attrezzature tecnologiche che consentano l'eliminazione delle barriere architettoniche nella fruizione degli spazi. 

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«Dobbiamo puntare su questo Mezzogiorno, virtuoso e innovatore – spiega il sindaco di Acquaviva, Davide Carlucci, che insieme al primo cittadino di Noicattàro, Raimondo Innamorato, ha trasmesso la nota ufficialmente alla Camera dei Deputati e allo stesso Draghi – confidando in un incontro costruttivo per esaminare tutte le progettualità d'area che arrivano dai territori meridionali».
n«Recovery Sud – afferma Fabrizio Baldassarre, sindaco di Santeramo – rappresenta una richiesta di attenzione per il nostro territorio da parte dei sindaci aderenti-a cui ogni giorno si aggiungono altri primi cittadini – al nuovo governo Draghi, che rispetto all’ultimo governo Conte ha un baricentro spostato verso il centro nord e quel mondo produttivo, che purtroppo non rappresenta i nostri territori e istanze». 

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«I mali atavici che affliggono il sud – continua Baldassarre – si sono acuizzati con l’arrivo della pandemia, quindi noi chiediamo a questo governo di coinvolgere maggiormente i sindaci nelle scelte strategiche per la ripartenza in quanto solo loro hanno il polso della situazione sui territori».
nAlla rete hanno fino ad ora aderito 146 sindaci – tra cui quello di Santeramo – compresi anche il vicesindaco di Parete, Emiliano Pagano, il vicesindaco di Morigerati, Cono D'Elia, il consigliere provinciale e comunale di Foggia Rosario Cusmai e la consigliera comunale di Altamura, Anna Lillo.

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sabato 6 Marzo 2021

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