Non si placano le polemiche a seguito dell’accoglimento, da parte del TAR Bari, del ricorso presentato da 5 consiglieri comunali di minoranza (Larato, Volpe, Caponio, Digregorio e Nuzzi) relativamente all’approvazione del DUP (Documento unico di programmazione) del Bilancio Previsionale 2018 e di una serie di atti ad esso propedeutici e consequenziali.
Dopo le dichiarazioni dei consiglieri proponenti il ricorso è seguita la risposta del sindaco Baldassarre secondo cui, il tutto, sarebbe da ricollegare ad un solo problema di forma e non di sostanza degli atti.
Sulla vicenda, tirata in ballo proprio da Baldassarre, interviene anche la dott.ssa Giuliana Lacasella, all’epoca dei fatti in questione (febbraio-marzo 2018) dirigente del settore finanziario del comune di Santeramo.
«Gentile Signor Sindaco – afferma la dott.ssa Lacasella in una pec inviata all’attenzione anche della nostra Redazione – apprendo dagli organi di stampa e dai social che lei, nel difendersi dalle accuse mosseLe, continua a tirare in ballo indebitamente il mio nome, ledendo la mia figura professionale».
«A tal riguardo – scrive ancora l’ex dirigente comunale – Le voglio ben ricordare pubblicamente, e a difesa della mia persona e della mia professionalità, quanto di seguito riportato e da Lei, invece, artatamente taciuto. Con decreto sindacale n.25 del 6/02/2018 – a Sua firma – già al vaglio delle autorità competenti, Lei ha conferito le funzioni dirigenziali all’adozione dello schema di bilancio 2018-2020 e di tutti gli atti allegati (compreso il Dup) ad altro dirigente: giusto perché la sottoscritta si era dichiarata incompatibile dal procedimento in questione in quanto tenuta per legge».
«Voglio – conclude la dott.ssa Lacasella – altresì a tal riguardo, far presente che, ai sensi dell’art. 170 del D.Lgs. n.267/2000 e ss.mm. e ii., è la Giunta a presentare il DUP al Consiglio: atti giuntali de quibus non a firma della sottoscritta ma di ben altro funzionario/dirigente. Le chiedo, pertanto, formale tempestiva smentita ad horas, di quanto leggo a mio nome circa la vicenda de qua».