Avevamo parlato con orgoglio in altre occasioni dell’artista santermano, Vito Difilippo, classe 1988, tra mostre locali e internazionali. Dall’arte concettuale alla pop art, per poi familiarizzare con l’art brut e quella astratta.
Se i suoi primi lavori si prefigurano come esplorazioni autodidatte di pittura ad olio, collage e sculture, l’arte di Vito Difilippo trova una prima espressione nelle opere definite “emozioni urbane”: realizzate con acrilici su tela, legno e cartone, raccontano con immediatezza istanti di quotidianità che hanno lasciato una traccia emotiva. Ogni lavoro manifesta una continua sperimentazione di tecniche e concetti accomunati da unicità e riconoscibilità. “L’anima e la mano dell’artista – come si legge tra le pagine del suo sito www.vitodifilippo.com – pur essendo chiaramente presente e riconoscibile, guidano a vivere un’esperienza intima e personale, in cui a condurre sono i sensi e le percezioni. Ogni opera vive e trasla in maniera cromatica l’essenza del soggetto che l’artista vuole dipingere, caratterizzandola con il proprio tratto e la propria ispirazione. Catturata la curiosità, il viaggio artistico ed emozionale prende avvio naturalmente.”
Ed è arrivato pochi giorni fa un altro riconoscimento: le opere del santermano sono state inserite all’interno dell’Atlante dell’Arte Contemporanea vol.2 – DeAgostini, annuario illustrato dedicato ad una visione ampia e dettagliata del panorama artistico italiano e del relativo mercato. Un riconoscimento importante per un ragazzo che vive e lavora tutt’oggi nel nostro paese e che da autodidatta sta regalando un piccolo tassello al’arte italiana.