La Natuzzi sarebbe pronta ad accogliere l’invito della Regione Puglia e Politecnico di Bari per fornire le proprie competenze per produrre mascherine adatte all’uso in ambiente ospedaliero.
Nello specifico – da quanto si apprende – la produzione dovrebbe svolgersi presso il sito produttivo di Ginosa non appena si riceveranno apposite indicazioni e certificazioni per predisporre la produzione oltre che per attivare la catena logistica.
L’idea al momento è ancora in stato “embrionale”.
La notizia è stata diffusa all’indomani di una riunione, svoltasi in video-conferenza – tra i referenti dell’azienda e le parti sociali che aveva come argomento principale la richiesta di cassa integrazione guadagni ordinaria a seguito dell’emergenza Coronavirus.
La cassa integrazione, inoltre, dovrebbe riguardare tutti i lavoratori del gruppo eccetto coloro che, nercessità aziendali, potranno continuare a lavorare da casa in modalità lavoro agile (modalità che secondo le ultime indicazioni potrebbe durare circa 9 settimane).
La Natuzzi si sarebbe detta pronta ad anticipare per conto dell’Inps le mensilità dovuto ma il tutto sembrerebbe legato all’effettiva concessione della nuova cassa integrazione.